In questi ultimi due anni ci siamo dovuti confrontare con una situazione assolutamente nuova e inimmaginabile, che non apparteneva all’esperienza di nessuna delle generazioni viventi: la pandemia. Questa ha coinvolto tutti e in ogni contesto, familiare, lavorativo, scolastico, sportivo, artistico, ludico, a livello individuale, di gruppo, di coppia.
Nel caso di specie, i ritmi di vita routinari della coppia sono stati per gran parte alterati: è venuto in molti casi a mancare (o è stato ridimensionato) l’alternarsi di allontanamento – avvicinamento quotidiano dal partner costituito dall’uscire di casa per andare al lavoro, trascorrervi parte della giornata e fare quindi rientro a casa. Tempi e spazi individuali e sociali sono stati erosi in gran parte da una convivenza “forzata” col partner ed eventualmente coi figli, mettendo a dura prova tali relazioni.
La pandemia ha costituito un banco di prova della tenuta della coppia: se per alcuni ha rappresentato l’occasione per definire nuovi modi e contenuti nella relazione, stimolando curiosità e rinnovando interessi comuni, per altri è stato il momento in cui i partner hanno “scoperto” di vivere con un “estraneo” aprendo dunque una crisi; altri ancora hanno visto la loro crisi già aperta scivolare verso un’insostenibile prosecuzione del rapporto provando allo stesso tempo la sensazione di “essere in gabbia” in un contesto vissuto come più grande di loro e incontrollabile.
Che dire infine degli effetti a medio e lungo termine dovuti al perdurare dell’emergenza, con susseguirsi di notizie, provvedimenti normativi, discussioni su temi a essa correlate? Tutto ciò può aver suscitato e consolidato pensieri spaventanti, ossessivi, senso di precarietà e vulnerabilità (specie in chi ha vissuto in prima persona la propria malattia o quella delle persone affettivamente vicine), incertezza sul futuro, ridimensionamento di attività e progetti di vita, rabbia, sconforto, logorando poco a poco la stabilità emotiva delle persone e scatenando aspri conflitti e nette contrapposizioni anche nelle relazioni di coppia.
Il risultato è che alla malattia causata dal virus si è affiancata una “malattia” silente come conseguenza di questo clima e stato emozionale.
Affidarsi al supporto di un professionista della relazione d’aiuto al giungere di questi segnali di difficoltà aiuta a prevenire l’insorgere di un disagio importante nella persona e aiuta la stessa ad affrontare in modo lucido e sereno la realtà e le problematiche che si presentano, anche all’interno della coppia, per trovare soluzioni funzionali.