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Crescita personale, psicoterapia e fomazione

ANSIA NORMALE E PATOLOGICA

Quante volte ci è capitato di ascoltare o di dire noi stessi frasi come “mi sento in ansia”, “questa situazione/persona mi mette ansia”? Sono molte le persone che sperimentano stati di ansia nel corso della propria vita, tanto che questo termine è ormai entrato a far parte del linguaggio quotidiano, talvolta non correttamente. Spesso, quando si parla di ansia, l’unica cosa che viene comunicata è la preoccupazione ed il malessere che la accompagna, dandole dunque una connotazione esclusivamente negativa.

Per fare chiarezza, possiamo definire l’ansia come uno stato emotivo associato ad una condizione di allerta, di paura. È una sensazione che si esprime attraverso risposte fisiche, emotive e comportamentali alle minacce percepite e, come tale, è un aspetto che caratterizza ognuno di noi. Come è stata fondamentale nell’orientare comportamenti adattivi per la sopravvivenza della nostra specie, tanto che l’uomo preistorico non sarebbe sopravvissuto alla caccia se non fosse stato dotato della capacità di attivazione di tale sistema di allerta, così risulta essere utile nelle circostanze in cui un certo grado di attenzione e prontezza è vantaggioso per il conseguimento di una buona performance. L’ansia ci rende vigili, pronti a reagire di fronte alle situazioni che affrontiamo ed in questa accezione è funzionale alla vita di tutti noi: a chi guida la macchina, al pedone che attraversa la strada, all’atleta che gareggia, allo studente che deve sostenere un esame.

Diventa disfunzionale quando il livello che raggiunge è fortemente sproporzionato rispetto al rischio e alla gravità del possibile pericolo, se continua anche quando non esiste più la minaccia percepita, se l’impatto della reazione sul funzionamento della persona è tale che soffra molto, manifesti effetti psicosomatici e risultino compromesse le sue funzioni intellettive, l’adattamento sociale e lavorativo. La soglia clinica oltre la quale è plausibile parlare di ansia patologica dipende dunque dall’intensità dei sintomi presentati, da quanto paure e preoccupazioni risultino eccessive e si mettano in atto tentativi di evitare le occasioni percepite come potenzialmente pericolose, fino all’alterazione ed al restringimento del proprio funzionamento generale.

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