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Crescita personale, psicoterapia e fomazione

LA NOIA: CHI È QUESTA SCONOSCIUTA?

Quando si parla di “noia” si intende il senso di malessere che viene dall’assenza reale (o presunta) di stimoli interessanti, dalla ripetizione monotona degli stessi eventi o situazioni, dalla sensazione che il tempo non passi mai. L’essere umano, soprattutto nella società moderna, cerca di sfuggirla in tutti i modi, poiché incapace di affrontarla. Cercare di evitare la noia che fa parte della sfera umana, stordendosi in mille attività o con l’esuberanza della ricerca di sempre nuove emozioni, non fa altro che peggiorare la condizione psicologica.

La cosa più sbagliata da fare è sfuggire dalla noia cercando di impegnarsi in troppe attività, cercando il contatto ossessivo con la gente e l’esterno, andando a caccia di nuove emozioni o usando droghe.

Le conseguenze della fuga dalla noia portano a cadere in una malinconia e solitudine interiore, a diventare irrequieti e ansiosi, a manifestare disturbi ossessivo-compulsivi ed iperattività.

Chi per non affrontare le proprie mancanze esistenziali, non riesce mai a stare solo con sé stesso e cerca continuo svago all’esterno, in verità nasconde una profonda paura. Generalmente possiamo dire che più la persona è immatura più sarà incapace di superare la noia in modo sano. 

Si possono distinguere diversi tipi di noia. La “noia situazionale”, si verifica quando ci si trova in una situazione in cui semplicemente non c’è molto da fare o sperimentare. Ciò che ci manca è qualcosa di interessante a cui pensare (ad esempio, quando ci si trova in una sala d’attesa senza nulla da fare). La “noia forzata” si ha quando ci si coinvolge in un’attività che richiede uno sforzo mentale verso qualcosa che non è coinvolgente o interessante, e il doverlo fare impedisce di fare altre cose più piacevoli (esempio: il lavoro di routine). La “noia motivazionale” si prova quando manca la motivazione ad impegnarsi in qualcosa di interessante. Questa noia è tipica della depressione.

Uno studio inglese ha scoperto che chi soffre di noia sono generalmente di persone giovani, specialmente di sesso femminile, che ritengono di avere problemi di salute, che fanno lavori poco gratificanti e scarsa attività fisica o persone che si abbandonano con facilità al bere, al fumo, al consumo di droghe e che per tutto questo tendono ad avere una vita media più breve degli altri.

La noia però permette anche dei momenti di pausa e di riflessione, che servono ad ordinare i pensieri e le esperienze, rafforzando la memoria. Molte persone intelligenti, ma tendenti alla noia, possono in questi momenti trovare la soluzione ai problemi, stimolando la loro creatività e costringendosi a cercare soluzioni originali a compiti noiosi. Varie scoperte di cui godiamo oggi, sono probabilmente state elaborate da persone che, attraverso queste invenzioni, tentavano di superare lo stato di frustrazione dovuto alla ripetitività dei compiti o dalla prevedibilità dell’ambiente.

Nei tempi moderni si tende a ritenere la noia come una emozione del malessere: questo è dovuto al fatto che la nostra società incoraggia la vita attiva e ci spinge ad essere sempre in movimento. Se torniamo invece all’idea che ne avevano gli antichi possiamo riscoprirne l’aspetto positivo, inteso come tempo per sé, “me time”, da riservare ad attività piacevoli che ci servono per poter ricaricare le batterie e trovare nuovi stimoli. 

Il Team Cepib

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